L’Università Europea del Design ha salutato tutti i suoi studenti con la UED Fashion Night, il consueto appuntamento che proprio in questa edizione, compie 18 anni!
Un momento di grande emozioni per tutti i ragazzi che hanno preso parte all’organizzazione della sfilata, sia dei giovani stilisti che di tutti gli studenti che, da dietro le quinte, hanno lavorato ininterrottamente per la buona riuscita dell’evento.
La UED Fashion Night rappresenta ormai un punto fermo della tradizione della scuola, il momento in cui ogni giovanissimo stilista può mostrare il suo talento come fashion designer.
Ma quest’anno, la Fashion Night non è stato l’unico appuntamento che ha visto i ragazzi protagonisti.
Questo è stato l’anno del “Who’s Next”, il format studiato per la discussione e la celebrazione delle tesi di laurea degli studenti dei tre corsi di studio.
Who’s Next Fashion Designer, una serata tenuta all’interno della bellissima cornice dell’Aurum a Pescara, vecchia distilleria di inizio secolo poi riconvertita.
Durante la serata una giuria composta da importanti personalità ha premiato lo studente più meritevole con una borsa di studio per un anno di specializzazione.
Il vincitore di quest’anno è un giovane che ha sovvertito i canoni degli abiti femminili tradizionali, vestendo una donna Urban ma che non rinuncia a stiletto vertiginosi.
“DIO È DONNA”, è questo il principio dal quale si è sviluppata tutta la sua collezione. Dio è una donna racchiusa in una bellissima pelliccia azzurra, aggiungerei io.
Lo stupore di questa edizione arriva proprio da loro, i tre giovani ragazzi che si sono fatti strada tra le loro colleghe presentando delle collezioni visionarie, in cui il classico senza tempo diventa contemporaneo.
Tre collezioni in cui tornano a rivivere le aure dei grandi sovversivi del passato.
Ma se i ragazzi del terzo, diplomati e felici hanno presentato la loro intera collezioni, i loro colleghi degli anni precedenti non sono stati da meno.
Due anni che prometto molto bene date le fattezze e i pensieri chiusi all’interno delle loro creazioni.
“Recycle“, il tema caldo del nostro tempo, la piaga che affligge la società dei millennials, un problema che esiste da decenni ma che è stato portato in auge proprio da una ragazza, poco più piccola degli studenti.
Un gioco di tagli, tessuti, luci e ombre che ci mettono davanti al nostro io mostrandoci la natura umana che è tutto e il contrario di tutto.
Scenografie, musiche, maschere ogni cosa è stata studiata nei minimi dettagli per dare allo spettatore l’idea di essere in un sogno tenuti per mano proprio da Parnassus in persona.
Una grande manifestazione e un grande teatro per tutti i ragazzi che si sono messi in gioco con i loro sogni, cuciti su misura.