La protesta del movimento nato nell’ambito della campagna internazionale “We make events” arriva nella Capitale nel tentativo di sollecitare un intervento concreto da parte del governo su specifiche richieste“
Roma, mille bauli in piazza del Popolo nella protesta del mondo dello spettacolo
Lo scenario è quello ai piedi del Pincio, con mille bauli in piazza come simbolo della protesta di un settore, quello dello spettacolo, che in un anno non ha praticamente mai assistito a una parvenza di ripartenza con conseguenze pesantissime su tutti coloro che, prima della pandemia di coronavirus, facevano funzionare una macchina gigantesca.
La protesta, che prende il nome dell’associazione che dà il nome all’evento (Bauli in piazza), è andata in scena dal primo pomeriggio in piazza del Popolo entrando nel vivo alle 17, e mette al centro l’oggetto che accomuna tutti i lavoratori dello spettacolo, dai tecnici agli autori passando per i facchini e gli assistenti di produzione.
Da Gazzè alla Mannoia, artisti in piazza per sostenere la protesta
In piazza anche molti artisti, arrivati per manifestare solidarietà a chi lavora dietro le quinte, da Paola Turci ad Andrea Delogu passando per Fiorella Mannoia, Max Gazzé, Daniele Silvestri, i Negrita.
Le richieste dei lavoratori dello spettacolo
Tra le richieste dei lavoratori ci sono l’immediata istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo ed eventi, sia discontinui che partite iva, che coprano il periodo gennaio-dicembre 2021, per garantire una soglia minima di continuità di reddito, immediato sostegno economico per le imprese della filiera basato sul fatturato annuo legato a spettacolo ed eventi, immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale che, su parametri prestabiliti, imposti i modelli graduali di ripartenza del settore e di un tavolo interministeriale che affronti la riforma del settore con particolare riferimento alla previdenza e all’assistenza delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“Le misure messe in campo dal Governo non sono affatto sufficienti a contrastare la crisi drammatica che stiamo vivendo , sia come lavoratori che come imprenditori”, sottolineano dal movimento, ricordando lo slogan con cui è partita la protesta: “Un unico settore, un unico futuro”.“