La transumanza di Amatrice candidata a diventare Patrimonio Immateriale dell’Umanità
Dopo due anni di stop forzato ad Amatrice si è tornati a parlare di transumanza. Sabato sotto il sole e ieri con pioggia e nuove è andato in scena l’evento legato alla candidatura della Transumanza come patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. Due giornate ricche di eventi, musica e rievocazioni che hanno visto il comune, la Proloco e le Associazioni del territorio lavorare insieme per sostenere Amatrice. L’inizio di un viaggio verso la rivalutazione di questo territorio e delle sue origini.
La candidatura è stata presentata ufficialmente nel 2017 dal nostro Ministero delle politiche alimentari e forestali, si sono poi aggiunte l’Austria e la Grecia. Questa antica pratica di allevamento, che ha interessato per secoli la vita di gran parte delle popolazioni appenniniche, ha avuto nei nostri paesi uno sviluppo ed un’importanza nevralgica dal punto di vista economico e sociale.
Sostenibilità ambientale, filosofia di vita, arte e tradizione popolare, senso della comunità: questi elementi antropologico-culturali, che la Civiltà della Transumanza ha tutelato e tramandato per secoli, rappresentano la sfida di una moderna società, alle prese con un futuro difficile e incerto, non solo a causa del terremoto. L’invito è a venire ad Amatrice e a conoscerne gli aspetti più antichi e preziosi della tradizione e della cultura, dopo aver tristemente conosciuto questa terra nel suo momento più difficile, di devastazione e lutto, a seguito del grande sisma di cui, suo malgrado, Amatrice è diventata il simbolo.